sabato 21 maggio 2016

Privacy, tu come la definiresti?

Molto semplicemente, mi stavo chiedendo come le persone definiscono il concetto di privacy.
Tutti ne parlano, ma non si riesce bene a capire cosa possa essere questo concetto tanto fumoso quanto concreto chiamato privacy.


In teoria la privacy dovrebbe consentirci di comportarci come meglio ci aggrada, ma credo che questo alla maggioranza sfugga. Il pretesto principe per ignorare la privacy è "tanto non ho nulla da nascondere". Plausibile, ma poi non scassare il cazzo se guardi una scatola di Lego su Amazon e ti trovi la timeline di Facebook con pubblicità dei Lego. Potrebbe anche andare bene, ma se per caso il tuo pc di casa è collegato agli account che hai sul cellulare, se guardi un regalo per tua moglie poi non lamentarti che lei "lo sapeva già".
Sempre sullo stesso tema, la pubblicità delle scarpe da corsa chissà perchè la vedi spesso, da quando hai comprato un fitness band. Chieditelo seriamente, poi vediamo se intravedi uno schema nelle cose...
Andiamo avanti, ipotesi (neppur tanto campata in aria, in base alle mie recenti esperienze) lavorativa. Inizi a lavorare in un posto nuovo, ti danno un bel cellulare aziendale con tutte le app aziendali ed il tuo account mail aziendale configurato. Che fai? Lo usi, no?
Passa il tempo, usi sempre il tuo cellulare aziendale, non vai su siti porno, non lo usi per farti i cazzi tuoi, lavori bene, sei un dipendente corretto. Benissimo.
Il tuo capo decide, ogni tot, di controllare se il giro di lavoro che fai è coerente con quello che dici di fare. Fin qui, nulla da eccepire, ti chiama, fate una chiaccherata, esci tranquillo e sereno perchè sai che stai facendo il tuo lavoro e non hai nulla da preoccuparti, mica sei come Tizio che gira a razzo dai clienti, a volte manco ci va ma li chiama solo. A volte passa a razzo dall'ultimo cliente alle 16, poi va a fare la spesa in quel grosso centro commerciale e dice che ha finito alle 17, ma tu no, tu sei uno serio. Non sei mica come Caio che va spesso a mangiare da quel ristorante e gonfia il conto perchè il proprietario è un suo vecchio amico e segna mezz'ora di pausa pranzo quando invece ci sta due ore e mezza...
Solo che il tuo capo avendo una quarantina di dipendenti e 30 anni di lavoro sulle spalle queste cose le immagina, facevano parte dei rischi di impresa.
Ho usato il passato non a caso.
Si da il caso che il tuo cellulare aziendale abbia un account Google, in fin dei conti come fai senza il tuo calendario e la segretaria che ti inserisce i clienti? Come fai senza l'app per inviare gli ordini?
Fin qui tutto normale...
Solo che quando ti hanno dato il cellulare aziendale, non hai cambiato la password. Succede, che diavolo , poi tu non hai nulla da nascondere.
Tu.
I tuoi colleghi, magari, ignorano che il capo ogni settimana si perde una mattinata e si fa un giro su https://maps.google.com/locationhistory con tutti gli account aziendali e scrive...
Scrive i giri di lavoro di tutti i dipendenti, li confronta con i dati dell'app per inserire gli ordini e le ore di pausa, gli orarii di fine lavoro e via, ha la tua storia lavorativa settimanale dichiarata e quella effettiva.
Ora, questa è violazione della privacy?
Fai tu...

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