Spesso c'è la necessità di farsi fare un colore specifico per uso domestico o industriale.
Se nel domestico c'è il colorificio con il tintometro, in ambito industriale ci sono delle tavole colore ben precise, vediamo quali.
Questo post fa parte di una serie, se vuoi leggere come è nato il discorso, qui c'è il primo articolo.
Partiamo con la base, ovvero il RAL.
Questa sigla in realtà era l'acronimo di Reichsausschuss für Lieferbedingungen (ovvero Comitato del Reich Tedesco per termini e condizioni di vendita) e viene usato come termine per scale colori di vernici. Al momento c'è una scala per i colori "classici", una per quelli opachi ed una per quelli brillanti.
La sigla numerica che accompagna la dicitura RAL identifica i colori, in cui la prima cifra indica la tonalità :
1xxx giallo
2xxx arancio
3xxx rosso
4xxx violetto
5xxx blu
6xxx verde
7xxx grigio
8xxx marrone
9xxx bianco/nero
Esistono poi delle tabelle di conversione tra RAL ed RGB, per approssimazione, la trovate praticamente ovunque.
I colori Pantone
Questi differiscono dai RAL perchè hanno con uno scopo molto diverso, ma se vogliamo sempre complementare all'industria, ovvero la standarizzazione.
Nascono negli anni 50 per poter dare appunto una standarizzazione ed una classificazione ai colori per la stampa in quadricromia.
Il loro codice numerico è in due segmenti, le prime cifre (ma possono anche essere lettere) rappresentano la famiglia (giallo, verde e via dicendo) mentre le successive, separate da un trattino, la tonalità vera e propria.
I colori sono sempre in evoluzione, ogni anno ne vengono aggiunti ai 1144 originali , chiamati PMS (Pantone Matching System). Infatti sono sempre loro che tramite ricerche e studi "decretano" il colore dell'anno che viene assorbido dalla moda per sommergerci di indumenti tutti dello stesso colore.
A parte questo, diciamo che se dovete far stampare da chiunque una rivista o un flyer, con i colori Pantone non sbagliate mai.
La tabella colori Munsell
Le tabelle Munsell, detto anche sistema Munsell, è un sistema adottato dagli Stati Uniti per avere un metodo colore unico per le ricerche e classificazioni del suolo. La divisione dei colori secondo questo sistema si ottiene grazie ad un sistema di coordinate cilindriche dove vi sono i tre valori cardine:
tonalità (misurata in gradi su un cerchio orizzontale)
saturazione (misurata a partire dall'asse dei grigi in maniera radiale)
luminosità (misurata sull'asse dei grigi in maniera verticale)
So che la cosa pare molto incasinata, ma ha il suo senso.
Soprattutto riesce a codificare valori realmente percepiti dall'occhio umano senza dover (come per il RAL o per Pantone) approsimarsi al colore standard più vicino.
Qui sotto uno schema di come funziona :
Questa tabella dei colori è usata abbastanza ampiamente nell'ambito dell'industria food (americana) per definire i gradi di maturazione (e quindi di accettabilità/lavorabilità) dei prodotti, nonchè nella classificazione di rocce (per il commercio e per la classificazione conservativa).
Inoltre è lo standard per i colori dei cavi elettrici (ed anche quelli di rete, a dirle tutte), dei segnali stradali e semaforici ad alcune altre applicazioni.
Vogliamo renderci conto che questi sono talmente addentro all'industria alimentare che hanno anche un set di schede per il colore delle patatine fritte ?
Ok, anche questo lo ho imparato, ammetto che Munsell mi era proprio sfuggito!
E tu che ne pensi? Li conoscevi tutti?
Maddai!
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