mercoledì 9 agosto 2017

Il telefono che "telefona e basta"


Qualche giorno fa uno dei miei utenti ha rotto il suo smartphone, cose che succedono.
Succede, avevo sottomano un muletto Nokia e gli ho dato quello.
Dopo circa un'ora lo ho sentito parlare con un collega e gli stava dicendo "spero che arrivi presto il rimpiazzo, questo telefona solo".
Questo mi ha fatto riflettere su quanto oramai sia una caratteristica fra le tante che lo strumento chiamato "telefonino" faccia anche telefonate.
Neanche a farlo apposta, lo stesso pomeriggio siamo andati a Genova con mio figlio.
Di base lui sa che quando si va da qualche parte in macchina si può portare il cellulare per giocare se ne ha voglia durante il viaggio.
Mi accorgo che non sta giocando ma che sta facendo fotografie, quando gli chiedo se si è stufato di giocare mi dice candidamente che siccome non c'è connessione non può giocare.
Ok, ha anche ragione, il suo cellulare può accedere ad internet solo in wifi.

Anche questo mi ha fatto pensare a quanto effettivamente siamo dipendenti dalla rete anche per le piccole cose.
A come l'assenza di una connessione dati trasformi per magia un telefono da 500 euro in un telefono da 29 euro.
Sostanzialmente, se levi la parte "smart" hai un telefono, no?
Ma ora come ora la gente cosa se ne fa di un telefono?

Io sinceramente lo userò 15 volte al mese per telefonare davvero, il resto del tempo lo uso con app di messaggeria o come browser.
Credo che oramai si sia alzata la percezione di "normalità" sui device.
Se prima un utente mi diceva che gli serviva il telefono per ricevere le mail fuori ufficio gli compravo un modello tutto sommato basic. Ora se do ad un utente un modello basic perchè mi dice che "non ci faccio nulla di che" scopro che il suo concetto di "nulla di che" comprende :
- navigare veloci sul web
- Google Maps
- Whatsapp
- Skype
- mail

Non che questo sia male, beninteso.

Solo che questa evoluzione delle necessità di base mi lascia molto perplesso. Vedo sempre più persone (ancora ieri sera) prendere l'aperitivo in coppia ed avere il telefono in mano. Lo trovo lievemente triste, capisco vivere connessi o come si usa dire adesso "iperconnessi" ma non credo faccia male prendersi una pausa dal flusso delle informazioni.

Indubbiamente avranno avuto delle questioni importanti che li distraevano, ma buttando un'occhio ad entrambi erano su Facebook.
Quaranta minuti di aperitivo passati in silenzio su Facebook.
Bah, ogni persona la vive come meglio crede, ma io lo trovo avvilente.
Avvilente per la coppia, ma anche per i professionisti che avevano attorno. Chi ha preso l'ordinazione non è stato guardato in faccia. Chi ha fatto il cocktail ci ha messo dell'impegno, chi lo ha servito anche. Tutte queste persone hanno messo il loro tempo e la loro professionalità al tuo servizio e tu mormori un "grazie" guardando il telefono? Non devi certo abbracciare la cameriera, ma due parole di circostanza non hanno mai ucciso nessuno, guardare negli occhi neppure, un ringraziamento uscendo passando vicino al bancone è sempre apprezzato. Invece, occhi bassi, grazie detto a mezza voce, pagamento in silenzio e via veloci.

Non dico di non controllare il telefono, ma dico di moderarne l'uso.

Forse preferisco più vivere il momento che immortalarlo.
Anzi, leviamo pure il forse.

Seguendo questo concetto, è difficile che io faccia fotografie, specie se c'è mio figlio. Magari un paio, ma non vivo scattando foto. Non per cattiveria o per non condividere (magari con i nonni) una foto, per carità. Semplicemente, mi voglio godere il momento. Non voglio ricordarmi uno zoo oppure un concerto solo dalle fotografie, voglio ricordarmi i profumi, i suoni, le risate, il cibo...

Capisco poco quelli che ai concerti passano il tempo con il telefono (oppure, peste e morte per diarrea fulminante li colga, il tablet) alzato per fare il video. Che cazzo vuoi fare? Tanto lo sai che verrà una merda ed il sonoro farà pena, quindi cazzo fai? Capisco se sei nelle prime tre file, un paio di scatti con la band a 5 metri a te ci stanno tutti, ma il video di mez'ora? Ma non ti fanno male le braccia?

Preferisco così, so di essere scemo ed in minoranza, ma preferisco così.

Un pò di tempo fa siamo andati a vedere una mostra di dinosauri animati, molto particolare e molto coinvolgente per un bimbo. Prima di entrare ci siamo levati le giacche e ce le siamo prese in mano, normale. La famiglia prima di noi ha fatto lo stesso, poi il papà ha tirato fuori il suo cellulare ed ha iniziato a registrare il video. Tutta la mostra così, tenendo d'occhio lo schermo del cellulare. La mamma ed il figlio a guardare tutto e leggere tutto, lui solo tramite la mediazione del cellulare.

Gli vorrei solo chiedere cosa si ricorda e che fine farà il video.

Il video resterà nella memoria del telefono (ed in Google Drive o similari) per poi essere indecentemente cancellato tra qualche mese. E tu, caro mio, hai perso l'occasione di godere della compagnia di tua moglie e di tuo figlio per registrare tutto. Affari tuoi, ma lo trovo quasi alienante.

Purtroppo troppe persone sono prese dall'ansia di condividere. Ma sinceramente, credete che ai vostri contatti gliene freghi qualcosa che oggi siete vestiti così? Oppure che vi girano le balle perchè piove? Oppure perchè c'è uno scandalo politico e voi dite la vostra?
A me, sinceramente, fotte sega.
Preferisco più chi se la gode, chi si vive il momento e magari fa una foto-ricordo.
Ecco, ve la ricordate l'espressione "foto-ricordo"?

Da piccolo sono andato in vacanza a Parigi, mi ricordo un genitore di una bambina (che per strambi casi della vita ho perso d'occhio per qualcosa come vent'anni per poi ritrovarla nelle vesti della ragazza di un mio ex-collega) che era ossessionato dalle "foto-ricordo". Lo rivedo con la macchina fotografica con la custodia in pelle a tracolla, mentre sul pullman discute sulla prossima tappa del viaggio e sulla foto-ricordo che farà a sua figlia in quel dato punto. Merda, sono passati 30 e più anni e per me questa persona resterà "quello delle foto ricordo". Però era organizzato, arrivati dove aveva pianificato metteva la figlia in posa, le faceva la foto, metteva via la macchina fotografica e proseguiva godendosi tutto il resto.
Questo è l'essenza della foto, quella di stimolare un ricordo.
Non quella di documentare passo passo cosa si sta facendo, con chi e come.

Credo che fare un viaggio del genere adesso, con un personaggio simile, sarebbe un costante live su Facebook o su Youtube.

A parte queste mie divagazioni, so che la tecnologia non farà altro se non quello che sa fare meglio, ovvero evolvere. Ce la abbiamo, ce la avremo e ce la teniamo.

Ma se si imparasse a prendersela più calma con i telefoni e quello che attorno a loro ruota, magari la vita sarebbe migliore.

Magari quel cocktail che hai bevuto ieri sera guardando Facebook te lo saresti gustato di più...
Magari avresti visto che quello che hai infilato in bocca era preparato con cura e disposto molto bene nel piatto.
Magari avresti pure notato che dal tuo tavolo c'era una bella vista sul mare.
Però la timeline di Facebook era troppo intrigante, vero?

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