La sveglia suona dolcemente, il suono che proviene dal cuscino mi ha sempre dato noia, ma d'altronde di cuscini normali non se ne trovano più.
Come spesso succede, sono in anticipo di qualcosa come 7 minuti, mi sono adeguato al modo più corretto di svegliarsi ed il risultato è che dormo di meno.
Fanculo.
Tanti amici hanno provato a spiegarmi che l'orologio analizza la qualità del mio sonno e dice al cuscino quando sono nel ciclo più leggero per svegliarmi meglio, ma io non lo digerisco ancora. Prima mettevo la sveglia alle 6:45 e mi alzavo sempre in orario, adesso a volte mi sveglio alle 6:55 ed altre alle 6:39.
A me sembrano seghe mentali, però mi adeguo, anche la mia compagna che mi vedeva come un troglodita è contenta che io sia finalmente venuto a patti con la tecnologia smart.
Cioè, questo lo credono tutti, ma mi sa che non sono il solo.
Amen, vado in bagno con questa luce smorta che dovrebbe fare bene al mio cervello ma mi mette solo la depressione. Piscio senza pensieri, come di abitudine mi guardo allo specchio e penso alla giornata che mi aspetta. Subito mi appare a lato il mio calendario ed i miei obbiettivi di fitness e mi parte una bestemmia. Sia perchè mi ero dimenticato (avevo rimosso, per meglio dire) la riunione al lavoro, sia perchè sono sotto di 1km sulla mia media settimanale.
Siccome oggi è venerdì ho poco da fare, o mi ammazzo domani o resto sotto. Già mi immagino la rottura di coglioni della mia compagna sabato sera a cena "Ma perchè non prendi la pasta che ti piace?". Chi cazzo glielo spiega che sono stato sotto la mia media ed allora devo diminuire i carboidrati?
Con questi tetri pensieri inizio a lavarmi i denti, tentando di fare attenzione ai movimenti. Dopo quasi 6 minuti la tortura finisce e sullo specchio appare la mia bocca con cerchi di colori assurdi per spiegarmi dove ho lavato meglio e dove ho lavato peggio.
Cazzo, prima era il dentista una volta l'anno a farti il culo, ora è lo specchio, tutte le mattine. Beh, almeno risparmio quelle fatture della madonna per la cura delle carie. Mi peso come d'abitudine, sta stronza di bilancia lega il mio peso con quello che ho mangiato e mi manda una mail dicendomi cosa secondo lei dovrei mangiare. Come sempre il "fatti i cazzi tuoi" scatta in automatico.
Mi vesto già con lo spirito allegro di un condannato a morte ed esco a correre con le cuffie. Fanculo, Grimilde lo avrà pure fatto vedere che piove ma io non lo ho notato.
Si, Grimilde è il nome dello specchio magico, ma se mi sente la mia compagna sono fottuto. Già ho sopportato due prese per il culo ravvicinate quando ha scoperto (ed ha detto agli amici) che lo chiamo specchio magico, se poi cogliesse i riferimenti alla Disney passerei per un deviato. Quando ero piccolo li ho visti tutti i filmoni Disney, come dicevo con mamma e papà. Se lo dico ora le Risorse Umane come minimo mi mandano un mese in terapia perchè quella cazzata dei messaggi subliminali ha preso piede. Le palle girano, ma vado avanti alla meno peggio, maledico silenziosamente Grimilde ad ogni fradicio passo.
Fa anche freddo, nel frattempo l'orologio mi fa vedere che sto tenendo una media bassa e mi passa una playlist più adatta al passo che dovrei tenere. Cazzo, manco la musica che voglio ascoltare, ma solo la musica che vuole lui. Odio visceralmente questi suoni elettronici campionati a cazzo e montati pure peggio, ma sto zitto e corro tentando di stare dietro al ritmo. Finalmente l'orologio smette di vibrare, segno che ho una buona media passi. Almeno quello. Dieci minuti dopo, ronza ancora e mi cambia il brano, rallento gradualmente fino a che il mio battito non rientra nella normalità.
Nel frattempo sono zuppo fino alle mutande e torno a casa incazzato nero.
Altra doccia, vestiti a lavare, scarpe nell'igienizzatore. Esco dalla doccia, mi asciugo e Grimilde mi fa notare che durante la corsa il mio baricentro era spostato a destra, la pressione era di circa 4,5kg superiore sulla scarpa destra. E due coglioni, anche le cazzo di scarpe fanno la spia. Fosse per me, manco andrei a correre, ma poi non avrei i soldi per pagare l'assicurazione sulla vita. Se invece mi comporto bene pago due spiccioli di assicurazione e loro hanno accesso ai miei dati.
Non sono contento, ma già lo stipendio è da fame così con tutti i canoni mensili, se poi mi alzano l'assicurazione sono fottuto.
Mi rado piano per non irritarmi la pelle e seguo il profilo del mio viso su Grimilde per non perdermi nulla.
Ecco, questa forse è l'unica cosa positiva, prima dovevo andare a occhio e sperare di non dimenticarmi qualche pezzo di barba, ora con Grimilde mi rado e lei mi fa vedere in tempo reale cosa mi sono fumato. Non ho ancora capito come faccia, dopo tre volte che lo chiedo ai miei amici mi sono stufato di sentirmi dire le stesse cose. A me mancano i concetti base, sono troppo 3310 come dicono loro.
Quando gli ho detto che io lo ho avuto per anni il 3310 mi hanno guardato con ammirazione. Mah, era un telefono di merda, però almeno non faceva lo spione e non mi scassava il cazzo.
Ora che sono quasi vestito sono le 8:13 come mi ricorda Grimilde intanto che mi annodo la cravatta. Vado in cucina e trovo il caffè che sta scendendo nella tazzina, forse è la cosa che apprezzo di più di tutta questa tecnologia. Apro il frigo, mi prendo la monodose di panna, chiudo con una culata e mi preparo a gustarmi la colazione. Bevo il mio amaro caffè e penso a quando facevo colazione al bar cappuccino e brioches alla crema con un filo di tristezza.
Se lo facessi adesso, dovrei correre una mezz'ora in più.
Non ho ancora capito bene come succeda sta cosa, mi hanno parlato dell'interfacciamento con il bancomat ma ci ho capito poco. Mentre metto la tazzina in lavastoviglie sento il bip della spazzatura. Apro lo sportello, prendo il contenitore illuminato e sostituisco il sacchetto. So che oggi non è la giornata di raccolta dell'umido nella mia zona, quindi mi tocca pagare il sovraprezzo per buttare la spazzatura vicino al mio ufficio.
Beh, meglio pagare poco e buttarla in una zona giusta che buttarlo sottocasa e prendere una multa. Io ci provo ma è inutile, non riesco mai ad imbroccare la giornata giusta per buttare la spazzatura in modo che coincida con quando ho il contenitore pieno. Prima me ne fregavo e buttavo la spazzatura nel giorno giusto, ora ho sto cazzo di sensore che mi assilla se lascio la spazzatura.
Anche lui, un'altro che non si fa i cazzi suoi.
Lo so che la spazzatura puzza, ma se la butto domani non muore nessuno, no?
Invece a quanto pare non posso fare neppure quello. Beh, lo posso fare, ma poi mi trovo che le spese condominiali aumentano perchè ho inquinato l'aria, la mia compagna mi scassa il cazzo, i condomini mi guardano come un appestato e non ne ho voglia. Esco rapidamente di casa, butto un'occhio veloce a Grimilde che si è trasferito nello specchio dell'ingresso. Sta lampeggiando in rosso, segna che sono quasi entro il tempo limite per arrivare in orario.
Cazzo, odio questo terrorismo psicologico.
In ascensore almeno sono quasi in pace, anche se percepisco chiaramente che il brano che ascoltavo in cucina venti secondi fa sta continuando anche qui dentro. La cosa mi destabilizza un pochino, ma non ci posso fare niente, non riesco ad abituarmi.
Esco dal palazzo con il mio sacchetto verde ed il codice a barre sul fianco, diversi mi guardano male.
Cazzo volete, a voi non succede mai?
Passo dall'edicola di Gabriele, striscio veloce l'orologio ed una vibrazione in tasca mi segnala che ho comprato il giornale.
O forse che ho solo speso, non me lo ricordo mai.
Entro in bus, striscio l'orologio e sento ancora vibrare. Allora è quando pago, non quando mi arriva il giornale.
Zero posti a sede ma lo sapevo, il monitor in strada lo aveva scritto, ma con l'attesa per il bus successivo non ci sto con l'orario di ingresso al lavoro. Mi attacco come posso ad una maniglia e mi scoppio i miei comodi 22 minuti e 35 secondi previsti di tragitto.
Tiro fuori il telefono e inizio a leggere il giornale, incastrando la spazzatura tra i piedi. Le notizie sono sempre positive e piacevoli, tutti la pensano come me, tutti sono calmi e tranquilli, nessuno si è ammazzato. Potrei anche evitare di comprare il giornale.
Anzi, il feed, come si chiama adesso. Ero abituato a chiamarlo giornale, ora che la carta non si usa più anche lui ha cambiato nome. Ci capisco sempre meno, ma mi adatto e faccio finta di capire come funziona tutta sta roba. Mentre leggo butto un'occhio distratto attorno, noto una mia collega ed un tipo che ho già visto spesso.
Mi ha sempre incuriosito, con il suo cappellino da baseball fuori moda, la sua borsa nera con le toppe e le scarpe da ginnastica fuori moda. Se ne sta zitto, sempre nello stesso posto dietro in conducente e scende sempre una fermata prima della mia.
Curiosamente, scende girando la testa in una maniera strana, ha un orologio con le lancette e guarda sempre in basso. Non gli ho mai visto nulla di tecnologico in mano, cazzo, il tipo legge pure libri di carta. Strambo, eh, ma mi ricorda qualcosa.
Intanto sono arrivato, scendo e mi avvicino al bidone della spazzatura. Alzo il mio sacchetto, si apre l'ultimo sportello a sinistra e butto il sacchetto. L'orologio mi fa vedere che ho speso 2 euro e qualcosa per buttare 1,513Kg di spazzatura fuori dalla mia zona di appartenenza. Ok, lo so, ed ora che mi hai detto anche il peso della mia spazzatura non è che mi cambi in positivo la giornata. Anzi, so che stasera dovrò discutere con la mia compagna.
Se lei è brava come dice, che ci pensi lei a collegare la spazzatura con il frigo e con il calendario, io non lo so fare.
Mentre salgo le scale immagino come finirà, 250 euro di tecnico che senza neanche farsi vedere farà la magia ed avremo anche questo tassello a posto. Mi ricordo ancora di quella volta che lei smaniava per il termostato intelligente. Settecentocinquanta euro di smania. Alla fine lo abbiamo preso, al terzo giorno di casa gelida la sera e bollente al mattino ha chiamato il tecnico. Primo assaggio del futuro, 150 euro e dopo qualcosa come 30 secondi era tutto a posto. La mail spiegava cosa aveva fatto, ma credo fosse una roba che mandano a tutti gli ignoranti come me.
O forse per giustificare 150 euro per 30 secondi di lavoro.
Cazzo ne so, da quel giorno tutto funziona, del resto lo scopo finale è ben quello.
Intanto ho preso l'ascensore e sono arrivato in ufficio e le porte si sono aperte. Meno male. Quando non avevo ancora Grimilde portavo la barba, ma un giorno mi sono annoiato e me la sono rasata. Sono dovuto passare dalla sicurezza a farmi fare una nuova foto della faccia. Si, ok, è la scansione facciale, ma per me resta una foto. Ora che ho Grimilde almeno questo problema è risolto, se mi faccio crescere i baffi ci pensa lui/lei ad aggiornare la mia foto o quel cazzo che è in ufficio.
Passo le successive 4 ore lavorando, cambiando posizione ogni 20 minuti come doverosamente mi ricorda l'orologio ed il monitor. Anche qui ho smesso di chiedermi come cazzo giri sta cosa dell'orologio collegato con il pc del lavoro, ma sono troppo 3310 per capirla fino in fondo.
Oramai si va a pranzo, per 45 minuti vorrei lasciare da parte queste cose. Però mentre sono in coda alla mensa prendo il telefono e guardo, oggi mi posso permettere 716 calorie.
Mi piglia male.
Amen, saltare la colazione almeno serve a qualcosa. Evito la pasta, anche se è tutta in verde. So che se prendo la pasta, poi non posso mangiare altro. Salto il pane per lo stesso motivo. Mi prendo una fettina di pollo alla griglia, verde anche lui. Appena me lo poggio sul vassoio questo si illumina, mi fa vedere che il pollo vale 198 calorie, il riepilogo di cosa ho preso ed il prezzo. Mi avvicino alle carote saltate in padella, ne prendo una bella porzione da 178 calorie e vedo che mi restano calorie ancora per qualcosa. Ok, oggi mi regalo pure un frutto. Prendo una mela, altre 61 calorie, il vassoio resta verde e mi fa vedere che ho ancora 428 calorie di buono. Bene, me le tengo per dopo. Vado al tavolo, intanto il telefono vibra ed il vassoio ringrazia per il pagamento.
Mangio in silenzio, penso a come diavolo funziona tutto ed a quando cazzo è iniziata sta storia.
Non sono in grado di trovare un vero inizio, è andato avanti tutto troppo lentamente per trovare davvero un punto zero.
Decido di giocarmi 37 calorie per un caffè con panna. Tanto è il secondo caffè e l'orologio non dovrebbe scassarmi il cazzo. Bevo lentamente, pensando cosa mi potrò mangiare stasera con le 200 e passa calorie risparmiate.
Che cazzo di vita, manco mi allenassi per la maratona. Amen, ho deciso di stare nei parametri dell'assicurazione e lo sapevo, ma non pensavo che fosse così una carognata.
Finite le mie altre 4 ore di lavoro e sculettamenti ogni venti minuti, me ne torno in direzione casa. Sempre sul bus, il ragazzino con il cappello sale subito dopo e si siede al solito posto. Mentre pesca dalla borsa il solito libro, vedo che non ha neppure le cuffie. Mi trovo ad invidiarlo. Io mi trovo con tutta questa tecnologia che non capisco, mentre lui è senza tecnologia e se la passa bene.
Cazzo che bei tempi che erano.
Ora se decido di farmi un'aperitivo come arrivo a casa mi trovo il frigo chiuso.
La prima volta che ho fatto un aperitivo con il frigo nuovo è stato un casino. Due birre medie, archidi, patatine, le solite robe da aperitivo, insomma. Arrivo a casa pensando di mangiare ancora qualcosa, tipo un pezzo di formaggio. Mi avvicino al frigo e si illumina di rosso, avevo usato tutte le mie calorie quotidiane. Ho provato ad aprirlo ma sto bastardo si era bloccato.
Sono andato a letto incazzato come pochi, pensando che volevo un frigorifero vintage.
Mi ero anche informato, ma 4500 per un frigo analogico non li ho. Ripenso al ragazzo col cappello, non ha l'orologio e magari condivide l'appartamento con qualcuno, dove quasi sicuramente ha un frigo che non gli scassa il cazzo con sta storia delle calorie.
Intanto sono quasi a casa, il polso e le chiappe mi vibrano in sincronia. Apro il telefono, mi presenta la lista della spesa pensata dal frigo in combutta con l'orologio ed il bidone della spazzatura. Le aggiunte della mia compagna sono tutte in verde, sta stronza mi fa sempre comprare roba per lei e le viene concessa. Quando mi compro io qualcosa di mia iniziativa mi trovo a smadonnare correndo per smaltirle.
Cazzo.
Vado a fare la spesa, pago con una strisciata, vado a casa.
Entro, Grimilde mi saluta e mentre metto a posto la giacca e mi levo il portafoglio dalla tasca mi elenca con quella voce da Jessica Rabbit i programmi tv.
Bene, se usa questa voce la mia compagna è già uscita. Una rapida occhiata nell'angolo destro in basso mi fa vedere che lei ora è a power-post-pilates.
Chissà che cazzo vuol dire?
Boh, non è un mio problema.
Io corro, se devo pure andare in palestra mi sa che non arrivo vivo alla sera.
Metto la roba in frigo, chiudo lo sportello e vedo cosa potrei mangiare con quello che ho in casa.
Alla fine mi decido per un risotto ai quattro formaggi, una pera e due quadretti di cioccolato fondente. Totalizzo poco meno di 750 calorie, il frigo è in verde.
Cazzo, devo farmi approvare il menu dal frigo.
Sono caduto in basso.
Butto gli ingredienti nel forno e mentre lui cucina io mi spoglio e vado a farmi la doccia.
Acqua calda come piace a me, ci sto fino a che non lampeggia la luce, avvisandomi che sono quasi al limite di consumo per essere in linea.
Ecosostenibilità mi hanno detto che si chiama.
Duecoglioni, la chiamo io.
Vorrei restare ancora sotto i getti d'acqua e pensare a nulla, ma so che andrebbe a finire male. Odio passare dall'acqua calda a quella ghiacciata.
Esco e mi asciugo con le palle che girano, ripenso al ragazzo con cappello. Magari lui si può regalare un bagno in ammollo, come facevo da piccolo. Magari lui ha una vasca analogica. Io invece ho sta cazzo di trappola digitale che mi gela le palle se sto sotto l'acqua più di quanto è ecosostenibile.
Mi specchio, Grimilde mi avvisa che tra meno di tre minuti il risotto sarà pronto. Mi vesto mentre l'aria calda che arriva da sopra Grimilde mi asciuga i capelli.
Esco in tempo da sentire il bip del forno. Cioè, del robo che prepara da mangiare. Per me è il forno, per quelli che conosco è il centro di preparazione alimentare.
Seghe mentali, te lo dico io.
Ceno da solo come sempre, acqua da bere e musica da ascensore anni 90 in sottofondo. Pulisco tavola, divido la spazzatura, metto tutto nel pulitore e lancio il ciclo di pulizia. Niente da fare, il carico non è abbastanza. Cazzo, manco posso lavare i piatti quando voglio.
Ma siamo ecosostenibili, bisogna ottimizzare i carichi. Si, ok, ma domattina con la tazzina del caffè la cosa non cambia, se poi quell'altra arriva dal turno di notte e mangia oltrepassa il carico massimo e ci troviamo dei piatti nel lavandino.
Due coglioni.
Mi metto a letto, la tv si accende e la termocoperta si regola da sola. Altra piccola comodità, lo ammetto.
Guardo la tv facendo zapping tra i canali che mi posso permettere con il mio pacchetto basic. Penso al ragazzo che ero, a quello che facevo, a cosa vedevo e come lo vedevo. Penso che forse prima ero più felice, più libero.
Forse più sovrappeso, forse in ritardo, sicuramente meno ecosostenibile.
Però non mi sentivo in gabbia e controllato.
Che giornata del cazzo, il pensiero passa veloce nella mia testa mentre il polso vibra segnalandomi che è il momento buono per dormire, le luci si abbassano ed il volume della tv così come la sua luminosità diminuiscono.
Che vita del cazzo, mi sento schiavo di tutta questa roba che mi fa vibrare il polso e le chiappe, ma oramai che siamo a questo punto non possiamo più tornare indietro.
O si?
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