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mercoledì 24 maggio 2017
Le benedizioni on line ed il loro valore
Qualche tempo fa ho mandato ad un'amico credente un link via whatsapp.
Il link puntava ad un'articolo di Motherboard, intitolato "Dal sito di Otelma alle benedizioni via mail: il mondo della spiritualità online".
Pensavo che ci si facesse due risate, invece mi ha stupito non poco con un commento enorme!
Dopo avergli chiesto il permesso, lo pubblico qui di seguito perchè lo ho trovato davvero geniale!
L'autore presenta siti che, in diverse forme, inviano benedizioni al richiedente.
L'etimologia di "benedizione" ci riporta ad un "parlare bene di qualcuno a qualcun altro" o se si preferisce un "benedire qualcuno a nome di qualcun'altro" (qui una breve rivista: https://it.wikipedia.org/wiki/Benedizione), per cui l'atto della benedizione richiede tre attori.
Essi sono il benedicente, il benedicendo e un qualcuno che possa ottemperare alla richiesta cioè una divinità, chiamiamolo "benefattore".
In taluni casi il ruolo di benedicente e quello di benefattore possono coincidere in una medesima persona.
Il benedicente deve essere una persona dotata di volontà, altrimenti il fatto in se non avrebbe valore: come può volere il bene un qualcuno non capace di comprendere il bene?
Il benefattore deve essere qualcuno dotato del "potere" di donare un qualche favore, altrimenti il gesto resterebbe inutile.
Il benedicendo può essere invece più "libero", nel senso che si può anche benedire un oggetto o un animale in quanto il suo bene va in realtà visto come "bene di chi ne usufruisce" (il guidatore, il pastore che si sfama del gregge abbondante...).
Con queste definizioni divengono quindi "paccottiglia" i siti automatizzati citati nell'articolo: che valore ha una benedizione data da uno script?
Perdono del tutto valore anche le benedizioni impartite a nome di un qualcosa privo di volontà (quindi di nozione di bene o di male): come può "bene-dicere" se ignora il bene?
Via quindi cose tipo l'universo, la natura o le stelle. E allora via il New Age, ad esempio, perché non ha un fulcro divino dotato di specifica volontà, ma direi anche il buddismo in quanto si basa su un sistema filosofico non teista (Budda non è un dio ma una specie di guida verso un divino universale).
Restano quindi sensate benedizioni con un benedicente ed un benefattore validi e dotati di volontà. Parliamo quindi di culti basati su divinità di un qualche tipo.
Otelma:
Dato che non credo impartisca benedizioni in nome di qualcuno che non sia se stesso, se ha (oltre alla volontà) anche il potere di dare il bene ai benedicendi allora mi sta bene. Ma, non so perché, credo che di suo non possa fare più di me, senza "esternalizzare il servizio". Questo vale per chiunque elargisca benedizioni a nome di se stesso e basandosi su un proprio potere.
Dio Ebraico-Cristiano:
Beh... onnipotente, dotato di volontà... ci siamo. Qualunque cristiano può benedire a nome di Dio, tanto più che il Battesimo ci rende sacerdoti (sacerdozio comune, distinto da quello sacramentale, e pure ci rende re e profeti). Un genitore può benedire i figli o altre persone e oggetti/animali: in sostanza chiede a Dio di fare del bene al benedicendo. E' ovvio che la mia benedizione può riguardare la salute, la prosperità, lo svolgere bene il proprio compito, ma non è detto che il bene che io chiedo sia davvero il "miglior" bene per quella persona. La preghiera è lode (Dio sei davvero grande e mi piaci, per dirla semplicemente), è ringraziamento (per ciò che ho, per ciò che vedo, per la vita, ma soprattutto per amarmi) ed è richiesta (salute, benessere, sicurezza, ma soprattutto per il paradiso che è lo scopo ultimo). La benedizione verso Dio stesso non è un controsenso perché si rende lode e ringraziamento, verso un benedicendo diverso da Dio è preghiera perché si chiede un qualcosa.
Satana:
Già che lo citi spesso, parliamone. La volontà la ha, ed era il principe degli angeli. Purtroppo è una creatura, per cui l'onnipotenza se la deve scordare, e il potere che ha lo ha "in affitto" e nulla può creare "ex nihilo". Tenendo presente che la sua volontà è di starsene nelle fiamme eterne, che è stato sconfitto... non so bene che genere di benedizione possa elargire. Inoltre, se proprio devo scegliere, io mi scelgo come benefattore qualcuno di onnipotente e non uno che il potere non lo ha di suo. Nel suo
caso si può parlare di "maledizione", cosa che nel caso di Dio ("Somme Bene") sarebbe un controsenso. Satana è un commerciante, non fa nulla in cambio di nulla: dove Dio elargisce gratuitamente Lucifero, invece, vuole qualcosa in cambio... non pare un grande affare. In ogni caso una maledizione fatta tramite Satana deve pure in qualche modo passare al vaglio di Dio (il discorso del male nel mondo, del perché il male sia permesso... complicato ed in questo momento offtopic); teniamo sempre presente, comunque, che una benedizione è sempre più forse di una maledizione in quanto la prima sgorga da Dio Creatore e la seconda da Satana creatura.
Il valore della benedizione non dipende dal benedicente ma solo da benefattore. La benedizione di un padre per i figli (fallo, fallo!) non è seconda a quella impartita da un Santo. La differenza, direi, sta nel fatto che il Santo parla con Dio sempre ed insiste, il genitore è spesso stanco, affannato, di fede debole e non insiste ("bussate e sarà aperto...").
La benedizione online, quindi, dal mio punto di vista è sensata solo se un valido benedicente chiede il bene ad un benefattore valido. Trovo sensate, se reali, le benedizioni su siti per esempio cristiani (ma anche ebraici, se esistono) in cui un benedicendo richiede un benedizione/preghiera ad altri reali benedicenti i quali la chiedono (tramite reale e sincera preghiera) ad un Dio onnipotente e "volontario". Tali benedizioni hanno un valore analogo a quante richieste/elargite di persona o tramite lettera (reale o elettronica) ad altri (come confessori, genitori, sacerdoti, pontefici, semplici credenti...). Tutto sta a cosa c'è dietro: una benedizione impartita senza sincerità dal Papa ha valore pari a quella automatica di un bot...
Abbiamo pertanto definiti i limiti di utilità e di sensatezza di benedizioni online. Riguardo invece l'opportunità di esse, direi che, seguendo il criterio che "dai frutti si conosce l'albero", se tali benedizioni portano al bene di qualcuno sono lecite.
Si prestano ad abusi? Direi di no, perché non possono in ogni caso nuocere:
- Un benedicente non sincero: resta valida la richiesta di bene! ;-P
- Un benefattore invalido: caso esaminato prima
- Un benedicendo inesistente o invalido: è il caso delle catene "pregate per Pinco Pallino che ha una malattia" con Pinco inesistente.
Questa è una evenienza interessante, poiché chi sinceramente al ricevimento della catena prega per Pinco ha voluto davvero chiedere a Dio del bene per altri: tale bene non potrà andare a Pinco ma di certo ne saranno ricompensati i benedicenti (sempre lo sono, è l'economia accrescitiva del bene), ma Dio non spreca mai il bene e lo darà a qualcuno di bisognoso (un esempio? Le Anime Purganti).
Diverso sarebbe il caso delle Confessioni Online, argomento ancora più spinoso della sicurezza delle transazioni bancarie online. Le Confessioni non sono Benedizioni, per quanto le contengano.
Per finire questa rapida e mal fatta (per mio limite, mi dispiace...) digressione, una battuta "vera": I Papi offrono benedizioni online da secoli con la Benedizione Urbi et Orbi: da Roma a tutto il mondo a banda larghissima. :-)
Ti benedico (non in nome mio e neppure di Satana) e ti auguro una buona giornata!!!!
Qui finisce il suo testo, dire che sono rimasto di sasso è dire poco.
Mi ha dato molti spunti di riflessione, nonchè di ricerca.
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