lunedì 26 febbraio 2018

Due film, due punti di vista...

I delicati fiocchi di neve avvistati nel Tigullio accompagnano un avvenimento storicamente collocabile tra i "raro nei millenni". Un week end, due volte al cinema. Due film lontani anni luce l'uno dall'altro, due film che consiglio.


"La forma dell'acqua" è uno stranissimo, originale, per certi aspetti destabilizzante, film. È una favola in atmosfere vagamente deco, con tratti di fantascienza anni 60 e di spionaggio ai tempi della guerra fredda, surreale quanto basta nella caratterizzazione dei personaggi affinché ci sia un delicatissimo e perfetto equilibrio d'insieme. Sorretto da una colonna sonora di film musicali in bianco e nero.
Una ragazza orfana e muta vive in uno scalcinato appartamento posto sopra un altrettanto scalcinato cinema. La routine giornaliera è quasi alienante nella sua ripetitività , ma Elisa non è triste. Condivide colazione e tv con uno stravagante vicino di casa, disegnatore pubblicitario abilissimo ma senza lavoro, perché i suoi disegni sono soppiantati dalla fotografia.
Elisa lavora in un'impresa di pulizie presso un centro governativo. Qui viene portato uno strano essere vivente, un anfibio, un "mostro", per essere sottoposto ad esperimenti per conto del governo. In mezzo c'è anche il controspionaggio russo. Uno scienziato sotto falso nome. E poi c'è il cattivo, la cui cancrena alle dita è metafora della cancrena di un'anima sempre più nera e sempre più marcia.
Elisa è attratta dal mostro anfibio. Ne è attratta sia empaticamente che fisicamente. E questa attrazione pare la cosa più naturale del mondo, perché il mostro la guarda "per quello che lei è e non per quello che appare" , i loro occhi comunicano ciò che il mutismo di lei e i gorgoglii di lui non sanno dire. Ed è naturale per l'amico disegnatore accettare questo, così come è naturale accettarlo e parlarne per la sua collega e amica.  Ciò che è destabilizzante per chi guarda (e, diciamocelo, l'attrazione fisica tra i due lo è, il corpo nudo di lei avvinghiato al corpo squamoso di lui lo è ) è superato dalla purezza dell'amore senza condizioni. Lui è Angelo e Demone, dio salvifico coi buoni e ferina brutalità col cattivo. 
È una storia d'amore, è una storia di accettazione dell' altro nella sua interezza, non è un fantasy, non è fantascienza, i ritmi lenti e rarefatti sono ovattati dalla presenza costante dell'acqua, fonte di vita, di morte, di salvezza e di piacere. 
Penso che la cosa migliore da fare, andando a guardare questo film, sia "pulirsi" da preconcetti e idee preconfezionate, perché credo si tratti di un film da ascoltare cullati tra le onde  del cuore, indipendentemente dal fatto che possa piacere o meno. 
"Black panther" è un film Marvel. Ci sono tanti effetti speciali. Ci sono tute, macchine e astronavi fichissime. Poteri primordiali e identità nascoste.  Un nuovo re, una storia d'amore finita (anzi, no), onore, vendetta e coraggio. E c'è anche una trama piuttosto solida, la storia di due generazioni, di un segreto terribile e di uno svelamento che potrebbe essere una fine oppure un inizio. Sinceramente sono uscita dal cinema pensando due cose:
- al quinto o sesto film Marvel, o mi sono assuefatta al genere, e iniziano a piacermi queste storie di supereroi, o questo film è fatto meglio degli altri. (Opto per quest'ultima).
- fichissimo, sto posto che si chiama Wakanda. Che se tutti i wakandiani hanno quel fisico lì... beh, più vibranio per tutti! 
Da ricciola prolissa quale sono, mi sono dilungata a proposito di "The shape of water", mentre poco ho scritto in merito a "Black Panther". Penso di conoscere abbastanza l'amico che mi ospita nel suo blog da sapere che in risposta "Black Panther" verrà approfondito da lui. E infatti ecco il suo scritto:
  
Ecco, io su Black Panther ci ho visto quello che hai visto tu, ma anche altro.
Il fatto di doversi comunque conquistare il titolo di re venendo spogliati temporaneamente dei propri poteri è stata per me molto potente come immagine. Non è da tutti, specie in questi tempi di totale nepotismo, sottoporsi ad una prova che potrebbe anche privarti di tutto quello che dalla nascita ti è stato dato. Coraggio, sicuramente, ma anche necessità di dimostrare al proprio popolo che non si è re solo per discendenza ma anche per meriti.

Ho particolarmente apprezzato la figura del generale. Fedele al trono, come il suo ruolo richiede. Fedele così tanto che anche se subodora qualcosa di sbagliato nel nuovo re resta fedele al trono. Potente anche questa come immagine, di come la fedeltà sia parte della cultura dell'onore e non vada solo alla nuova figura in carica.
Rappresentato egregiamente anche il conflitto tra il generale ed il suo amore. Lei ha giurato fedeltà a Wakanda e mette bene in chiaro che non si farà problemi ad uccidere il suo amato se va contro Wakanda.

Sempre parlando di onore non posso non parlare dell'agente CIA, che si presta alla difesa aerea di Wakanda. Quando la simulazione si interrompe perché la barriera di protezione avrebbe ceduto da li a 30 secondi e lui si rimette ai comandi per l'ultimo disperato tentativo di intercettazione si capisce il suo senso del sacrificio. Onore e necessità di combattere una guerra non sua per un bene superiore.

Ovvio, anche i tratti più leggeri piacciono, tipo i rinoceronti blindati (gran figata!), le simulazioni del posto di guida di una macchina, le "videochiamate" a braccialetto, ma ho visto molta cura in tutto.

Il design delle tute è qualcosa di splendido, questo tessuto che pare fibra di carbonio con "ricamati" i motivi wakandiani, l'alone viola, la collanona, tutto spettacolare! Un particolare che mi ha colpito, per esempio, è il personaggio del consiglio che porta il piattello labiale tradizionale. Ecco, non so se lo si è notato, ma il piattello è inciso con dei motivi a tracce di circuito stampato. Bellissima la vista del mercato di Wakanda dove accostato al vibranio c'è il commercio di borse di paglia intrecciate. Splendido.
Stranamente, per nulla stridente, rende perfettamente l'idea di una nazione che ha accettato l'alta tecnologia vibranio-centrica ma che non ha abbandonato le sue radici tribali e legate comunque alla terra.

Menzione d'onore per la caratterizzazione dei personaggi, tra la mamma "chioccia" ma con le palle quando serve alla sorella anticonformista che dice "scusa madre", passando per il padre che ha nascosto il vero, T'Challa si muove sempre fluido. Sia come gestualità che come idee, arrivando ad offrire la tecnologia del suo regno al mondo intero.

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