lunedì 22 aprile 2019

UPS, schede di rete e sonde EMD


Qualche tempo fa parlavo con un amico elettricista sul perché è bene avere un ups (entrambi sulla stessa linea), è anche meglio averlo in rete (anche qui, massimo accordo) e con la sua sonda EMD. Qui i pareri sono stati discordanti, ora vi spiego il mio punto di vista.


Avere un UPS oramai è quasi (purtroppo, solo quasi) uno standard per chi usa il computer (per divertimento o per lavoro) e per proteggere le proprie apparecchiature elettriche.
Spesso però si mette un UPS solo per il computer...

Peccato che oramai in sala ci sia la parte multimediale di casa, con la tv smart, qualche decoder o qualche console da gioco. Diciamo un mille/millecinquecento euro di hardware? E pensate che goda profondamente per delle fluttuazioni di corrente?

Non per dire, ma un UPS di gamma media costa sui 250 euro.

La riparazione della scheda madre di una tv costa qualche centinaio di euro.
Stessa cosa per una console, sempre che si trovi il service che faccia questo lavoro. Vale la pena correre questo rischio?

A mio avviso no, per questo ho messo un UPS per proteggere il blocco "multimedia" di casa. 

Per la parte "computer", beh, lasciamo perdere, ho un UPS da 10.000 VA che protegge tutti gli apparati (qualche computer, monitor, hub usb, NAS, switch, AP wifi, NVR, telecamere e via dicendo) ma questo non "vale", mi è capitato di prenderlo a un prezzaccio. 

Però ho scelto di proteggere altre due cose per me fondamentali, ovvero la caldaia ed il congelatore. Certo, non sono computer, ma...

Fortuna vuole che io abbia la caldaia ed il frigorifero separati solo da un muro e che la caldaia prenda alimentazione a fianco del frigo. Ho quindi messo un UPS da 2000VA che copre l'alimentazione di entrambi. 
Il mio ragionamento è stato semplice.

Il frigorifero in caso di blackout deve conservarmi il cibo il più a lungo possibile, perché se c'è blackout solitamente piove e non ho voglia di andare al supermercato ed inzupparmi... 
La caldaia, in caso di blackout, deve tenermi al caldo il più a lungo possibile.
Ma soprattutto, la scheda di controllo della mia caldaia costa sui 400 euro ed almeno un giorno di attesa per l'intervento del tecnico. Io non ho voglia di lavarmi con acqua fredda e stare in una casa fredda per più di 24 ore...

Il congelatore, invece, è un discorso prettamente economico. Con quasi 300 litri di capienza, ci sono almeno 800 euro di valore di cibo dentro. Capita che sia in esterna, e capita pure che a due metri di distanza ci sia l'alimentazione del cancello elettrico.

Un bell'UPS da 3000VA protegge entrambi. Per il congelatore è ovvio, ma il cancello elettrico? Si, non sarà fondamentale, ma se voglio uscire di casa e c'è un blackout vuol dire (nella maggior parte dei casi) che piove. Io di inzupparmi come un pulcino per mettere la chiave di sblocco, aprire manualmente il cancello, mettere la macchina fuori, richiudere il cancello manualmente, rimetterlo in posizione di blocco, faccio cordialmente a meno ...

Allo stato attuale, quindi, in caso di blackout ho casa che si connette normalmente alla rete, ho la rete interna perfettamente funzionante con tutti i dispositivi on line ed il riscaldamento attivo.
In più ho il congelatore, il frigorifero e il cancello elettrico funzionanti.
Non male!

Ora che i lati "positivi" di avere uno o più UPS sono chiari, parliamo delle sonde EMD.


Sonda EMD per UPS Eaton, immagine per gentile concessione.
Questo acronimo sta per Environmental Monitoring Device ovvero Dispositivo di Monitoraggio Ambientale. Solitamente sono monitorati due parametri, ovvero temperatura ed umidità, ma dispongono almeno di due contatti puliti.
Questi sono il VERO valore aggiunto di una sonda EMD!

Con questi due contatti possiamo fare mille cose, limitati solo dall'immaginazione!
Classicamente, in ambito industriale, si usano per sapere quando la porta della sala server viene aperta, ma in ambito domestico le applicazioni sono le più svariate. 

Quello che io consiglio sempre è comandare un ingresso della centrale di allarme e ricevere un segnale da essa. In fin dei conti sono due contatti e si possono usare entrambi per aprire un canale di comunicazione bidirezionale con la centrale.
Per una cifra che si aggira sui 150/200 euro di sonda, direi che è un ottimo investimento.
Senza contare poi che si ha ovviamente il feedback di temperatura e di umidità.
Con un investimento di circa 500 euro di UPS si mette al riparo una porzione di casa dai blackout, con altri 150 euro circa si mette l'UPS in grado di avvisarci via mail (come minimo) di situazioni anomale.


Sonda EMD per UPS PowerWalker, immagine per gentile concessione.
Una volta che si sono spesi 650/700 euro, non sono certo i 150/200 della sonda EMD che ci fanno andare in rovina.

Ci sono ovviamente altri metodi, specie se l'UPS è datato o se non è predisposto per accettare una scheda di rete o se non abbiamo una centrale di allarme.

Si può sicuramente accoppiare un dispositivo con Tasmota a bordo per mandarci un alert quando il pulsante (interfacciato con un relè alimentato dalla parte non sotto ups) chiude o apre il contatto.

Volendo si potrebbe anche accoppiare un dispositivo tipo Sonoff TH (ovvero con sonda di temperatura ed umidità) per fare lo stesso lavoro di una sonda EMD. Ovvio, il risparmio sarebbe importante, 30 euro di spesa contro i 300 minimo dell'accoppiata scheda di rete e sonda EMD.

Perchè quindi spendere dieci volte tanto?

Perchè con un dispositivo con Tasmota a bordo ci perdiamo molte informazioni. Lo stato della tensione in ingresso ed in uscita, per esempio.
E già questi mi paiono parametri importanti, ma rilevabili anche con due Sonoff POW.

Mettiamo insieme due POW, un TH16, qualche metro di cavo, qualche connettore, un box elettrico, la sonda temperatura ed umidità ed il tempo (oppure il lavoro di un elettricista) e siamo agili agili a 150 euro.
Per essere informati, ma in maniera parziale...


Alcuni allarmi settabili via software. Software : ViewPowerPro (gratuito)

Parziale perché i parametri forniti dalla scheda di rete dell'UPS sono TUTTI, ma proprio tutti. Dalla temperatura attuale delle batterie, le loro capacità residue in termini di tempo e di percentuale, fino ad ad una identificazione PRECISA di un guasto. Se il vostro UPS avesse un problema, molto probabilmente ve ne accorgereste nel momento peggiore, ovvero quando siete in blackout.


Alcuni parametri per l'invio di alert. Software : ViewPowerPro (gratuito)
Se avete invece la scheda di rete, in caso di un qualunque guasto  verreste immediatamente informati. Questo vi permette di contattare l'assistenza con una segnalazione più dettagliata e circostanziata di un "non si accende più"...
Già questo mi pare un bonus non da poco, in grado di meritarsi i 150 euro di spesa in più per la scheda di rete.

Dal canto mio, a livello professionale, ho deciso di percorrere la strada dell'EMD. Anche perché ho 8 UPS in 4 locazioni geografiche distinte e devo sapere se ho qualche problema (in corso o potenziale).


Ho una macchina con Windows a bordo che riceve i dati dagli UPS ogni 5 minuti e tiene traccia di tutto. Ogni tipologia di allarme genera una mail immediata al sistema di ticketing interno, in modo da poter intervenire nel minor tempo possibile.
Gli allarmi più gravi, inoltre, vengono gestiti dal sistema di ticketing come messaggi da inviare via Telegram.

Certo, i numeri in gioco sono alti (ups da 3000 a 9000VA, da uno a 4 pacchi batterie extra, migliaia di euro di hardware sotto) e la spesa della scheda di rete e della sonda EMD incide forse del 2% sul totale, ma le possibilità di monitoraggio sono infinite!

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