mercoledì 24 giugno 2020

I dadi da gioco


Tempo fa, parlando con un amico, mi ha detto che i dadi da gioco sono numerati secondo uno schema... Cosa che non mi era mai passata per la testa, allora ho deciso di approfondire!
I dadi da gioco "comuni" hanno sei facce, sono di misura compresa tra 1 e 2 cm (di solito, sono 12mm) e solitamente due facce opposte hanno come totale il numero 7. Possono essere numerati sia in senso orario che antiorario, senza alcuna ragione o specifica. Ad oggi esistono dadi di diverse fatture e colori, ma di base sono in materiale plastico. Per lo meno, quelli accessibili economicamente ai comuni mortali. Per chi invece usa i dadi in maniera professionale o chi è appassionato di giochi che incorporano anche i dadi, ci sono dei modelli in metallo, in legno, in pietra.

Diversi usano i dadi come generatori di numeri casuali, ma la cosa non è sempre vera. I dadi "comuni" hanno il valore rappresentato sulle facce con piccoli incavi poi colorati in contrasto. Quindi, le facce dai punteggi più elevati saranno più leggere delle facce con i punteggi inferiori, cosa che ridimensiona notevolmente il concetto di "casualità"...
Alta cosa che ne inficia la casualità è il fatto che gli spigoli siano arrotondati, ma ne parliamo più avanti, al pari dei dadi da gioco da casinò.

Ora vediamo meglio il processo produttivo dei dadi "normali" che con quelli "da casinò" condividono la base di partenza plastica, ma non gli step di produzione.


  • Scelta della plastica e degli addittivi


Di base si usa come materiale il PMMA (polimetilmetacrilato, Wikipedia se vuoi approfondire) perchè è trasparente, costa poco, si reperisce in grandi quantità, ha una buona resistenza meccanica, è stabile a temperatura ambiente e si colora facilmente. 
Questo viene colorato (ma ne parliamo alla fine) con un pigmento e poi vengono aggiunti questi componenti:

plasticizzanti : aumentano la malleabilità della massa, questo favorisce la lavorazione successiva. Inoltre hanno come effetto "collaterale" di abbassarne la temperatura di fusione, cosa che abbassa sia i costi che i tempi di lavorazione.

stabilizzanti : dato che le lavorazioni a caldo potrebbero rendere il materiale fragile vengono aggiunti questi prodotti per ottenere un prodotti finale resistente. 

protettivi : solitamente si usano dei protettori di UV in modo che la plastica finale non ingiallisca o si crepi se esposta molto tempo al sole.

coadiuvanti di lavorazione : solitamente a base siliconica, che favoriscono la sformatura finale.

Ora che ci sono tutti gli ingredienti, si passa alla lavorazione successiva.


  • Riscaldamento della massa


IL PMMA (che si presenta in forma di piccole "pasticche" dette pellet) con tutti gli ingredienti viene messi nella vasca di raccolta. Da qui viene forzato con una vite senza fine in un condotto chiuso e riscaldato. Alla fine del condotto vi è un estrusore che forza la miscelta sciolta nello stampo.


  • Stampaggio


Si usa ovviamente la tecnica dello stampaggio ad iniezione. Come dicevo, la miscela è forzata nello stampo che in breve viene aperto. Grazie alla tecnica di progettazione dello stampo, vengono sia formate le depressioni (che diventeranno i valori di faccia del dado) sia favorita l'espulsione.
Siccome la forma cubica impiega molto tempo per il raffreddamento, viene usato un "trucchetto": creare forme più piccole rispetto al dado finito che, prima dell'apertura dello stampo, vengono pressate insieme. Questo permette una maggior velocità di raffreddamento finale perché tanti pezzi piccoli ovviamente si raffreddano prima di uno grande. Anche qui, grazie alla progettazione dello stampo, per favorire il raffreddamento si usa la tecnica dello scambio termico con acqua, grazie a delle serpentine interne. Nel momento che lo stampo viene aperto, i dadi cadono sul nastro trasportatore sottostante per le successive lavorazioni.


  • Pulizia ed eliminazione imperfezioni


I dadi in questo stadio hanno ancora i lati "grezzi" e si potrebbero vedere i segni delle singole forme. Potrebbero anche essere presenti delle bave di plastica residuate dall'iniezione, oppure tracce degli agenti distaccanti usati nello stampo. Solitamente si usa un lavaggio combinato ad una pulizia in cestelli rotanti. Questo trattamento assicura dadi puliti e senza imperfezioni, pronti per la colorazione delle facce.


  • Verniciatura


Il modo più veloce per colorare tutte le cavità nelle facce dei dadi è la verniciatura completa. Infatti viene applicato il colore su tutto il dado con una vernice a rapida essicazione, poi i dadi si fanno un secondo giro nei cestelli rotanti mescolati a coni di materiale abrasivo. In questo modo viene eliminata la pittura in eccesso e resta solo quella nelle cavità, inoltre vengono ulteriormente stondati gli angoli. Questo processo però riga anche le facce, quindi bisogna fare ancora una lavorazione.


  • Lucidatura


Sempre grazie ai cestelli rotanti, si eliminano i segni della rimozione della vernice, usando della polvere abrasiva a grana fina. Anche questo processo contribuisce alla smussatura degli angoli.
 
Per tornare al discorso casualità dei dadi, i due processi di levigatura e di lucidatura non garantiscono che le facce siano abrase in maniera uniforme e controllata, inficiandone, di fatto, la vera casualità.
Ma non è il solo fattore, anche il colore influisce sulla casualità, ed ora spiego anche il motivo.

Siccome la plastica di partenza è trasparente, sarebbe anche lecito aspettarsi che i dadi trasparenti o quelli in colori opachi costino la stessa cifra, no? Invece ci sono delle grosse discrepanze, stiamo parlando di circa 1/3 di costo per i dadi opachi rispetto ai trasparenti.
Questo per un semplicissimo motivo, produrli costa molto meno.


Tutto il discorso si basa sulla velocità di iniezione della plastica nello stampo. Per quanto uno stampo sia ben progettato, la presenza di bolle d'aria nella plastica iniettata è sempre un pericolo. Se si inietta ad alta pressione, più che un pericolo diventa una certezza, però si aumenta anche il numero di pezzi prodotti all'ora. Quindi, se si vuole un dado trasparente ovviamente lo si vuole anche senza bolle d'aria, quindi il produttore lo inietterà nello stampo a bassa pressione. Questo si traduce in X pezzi prodotti ogni ora. Se invece si vuole un dado opaco si inietterà ad alta pressione, producendo bolle d'aria nel dado stesso, ma si produrranno X*3 pezzi ogni ora. Ed ecco che l'uniformità della distribuzione del peso va a donnine di facili costumi...

Dadi da casinò


Quando si parla dei dadi da casinò, il discorso è MOLTO diverso.
La plastica usata non è la stessa, infatti si usa l'acetato di cellulosa. Questo viene addizionato allo stesso modo del PMMA e colata in stampi a forma di barre a sezione quadrata.
Dalle barre vengono poi ricavati dei cubi da 19mm di lato tramite taglio.
A questo punto tutte le facce vengono rettificate e rese parallele tra loro con angoli integri e non smussati.
Per la creazione delle cavità nelle facce, viene usata quindi la fresatura con profondità predeterminate. A questo punto, non si applica il colore, ma le cavità vengono riempite con altra plastica colorata che abbia la stessa densità (si, densità, non composizione) del dado stesso. In questo modo ci si assicura che non vi sia alcun sbilanciamento a favore di qualche risultato.

Le specifiche di costruzione sono:
  • dimensione delle facce tra 19,685mm e 19,558mm
  • tolleranza di fabbricazione non superiore a 0,00508 mm
  • le depressioni delle facce devono essere in pari con la superficie della faccia
  • gli angoli devono essere a 90° perfetti
  • trama e finitura dei lati uguale tra loro
  • peso distribuito in maniera uguale su tutto il cubo
  • diametro delle depressioni uguale su tutte le facce
  • depressioni che, se si esegue la somma delle facce opposte, dia sempre 7 come risultato
  • profondità delle depressioni uguale per tutte, con tolleranza non superiore a 0,00508 mm
Questi dadi, inoltre, sono molto pesanti. Questo perché i casinò VOGLIONO la casualità nei numeri generati. Avete mai notato (anche nei film) che vengono lanciati con forza e fatti rimbalzare sulla sponda? Questo perché aumenta la casualità dei numeri generati. Il rimbalzo di sponda viene incoraggiato in alcuni giochi, dove se non si esegue il rimbalzo il tiro viene considerato nullo. Spesso i dadi da casinò vengono anche serializzati, ovvero viene inserito un numero all'interno. Vengono venduti solitamente in confezioni da 2 o da 5 numeri seriali uguali. Questo perché si vuole evitare che qualcuno, tra un tiro e l'altro, sostituisca i dadi. Visto che i dadi sono trasparenti, si verifica immediatamente se sono uguali tra loro o meno.


Prima che qualcuno usi i dadi da casinò per casa, assicuratevi di avere un posto dove farli rotolare. Un normalissimo tavolo non è indicato, altrimenti finirete con gli angoli sbeccati. Serve un piano morbido che ne assorba gli urti senza danneggiare se stesso o il dado...

Restando nella classica forma cubica, esistono anche dei dadi "speciali" tipo :

i dadi da poker : Sono rappresentate le carte seguenti : 9/10/Fante/Regina/Re/Asso. Qui mi parte la memoria, mio zio li aveva, chissà che fine hanno fatto...

dadi con letterePer i giochi di parole, ne avevo un set completo che usavo in qualche gioco da tavola quando ero piccolo, ma sinceramente non ricordo come si chiamasse...

dadi a 3 facceOgni faccia ha il valore uguale a quella opposta, in modo da avere le stesse probabilità di risultato. Ne ho un vago ricordo in un bar a Santo Stefano D'Aveto quando ero bambino, era usato per fare in maniera "casuale" le schedine del totocalcio.
 
 
Dadi di forme "non standard"




 
Anche qui, ricordi di un'estate a vedere altri giocare a D&D, che non mi ha mai attirato, se non per i dadi...
I dadi "non standard" hanno un numero di facce variabile e nei vari giochi viene specificato quale dado tirare usando l'abbreviazione DX dove la X rappresenta il numero di facce che ha il dado.
Le forme sono grossomodo le seguenti:

Tetraedro = D4
Ottaedro = D8
Trapezoedro pentagonale = D10
Dodecaedro = D12
Dodecaedro rombico = D12
Cubottaedro = D14
Icosaedro = D20
Tetracisesaedro = D24
Rombicubottaedro = D26
Triacontaedro rombico = D30

Oltre a questi, ci sono anche dei D32, dei D48 e dei D100, ma sono poco comuni.

A far gli sboroni, esistono anche i dadi sferici... Eh, si, sferici!
Sono sfere con  otto cavità interne ed una sfera di metallo, mentre all'esterno riportano verniciato il punteggio. Quando il dado-sfera viene lanciato, anche la sfera interna gira e depositandosi in una delle cavità determina il numero.

Dadi custom
Ci sono alcune ditte che offrono la possibilità di personalizzare i dadi per scopi promozionali, matrimoni, gruppi di giocatori.
Per esempio, Q-Workshop oppure Chessex ma i costi sono altini...

Dadi fuori dagli schemi
Lasciamo da parte il discorso dei dadi bilanciati, della casualità e tutto, andiamo direttamente nel regno del "lo voglio perché è figo".
Esistono dei dadi che possono rotolare da soli, in risposta ad uno stimolo esterno. Si chiamano Boogie Dice e si trovavano su Kicksterter qualche anno fa, ma sicuramente qualche rivenditore li ha ancora...

Dado D20 a tentacolo
Fatto da Nvenom8 Design, è possibile ordinarlo stampato in 3d su Shapeways. E' decisamente figo, ma il costo non è eccessivo, meno di 20 dollari per la versione in plastica fino ai 180 per quella in metallo. Vi consiglio di visitare questo profilo, sempre su Shapeways, perché ha altri dadi decisamente bellissimi ed a prezzi molto abboardabili

Dadi in metallo
Made by Wombat è uno store su Shapeways dove vengono proposti set di dadi dal design splendido e dai costi tutto sommato accessibili, diciamo che in plastica si spende sui 40 dollari, in acciaio meno di 100.

Fonti :
Wikipedia - Dado
How products are made - Dice
Awesome dice - How dice are made
Midwest Game Supply - Dice Specifications
BoardGameGeek - Casino dice are NOT for boardgaming
Dice Game Depot - Dice Sizes
Awesome Dice - Dice info


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