mercoledì 3 giugno 2020

I livelli Tier


Spesso si sente parlare di "datacenter di classe Tier 4" ma pochi sono i venditori che vi sappiano spiegare cosa vuol dire. Vediamo di fare un minimo di chiarezza…

Hot swap ed Hot spare

Concettualmente, bisogna prima comprendere cos'è l'hot swap e l'hot spare. Questa tecnologia consente la sostituzione (swap) di un componente senza dover spegnere l'apparato (hot) al quale è collegata. Per alcuni prodotti (nel caso più comune sono gli hard disk) esiste anche un meccanismo automatico per il quale un apparato, se danneggiato, viene "messo da parte" ed il suo ricambio (spare) viene reso operativo.

Le basi per un Tier4

Tornando alla domanda di base, un datacenter, per essere certificato di Tier4, deve offrire:
  • Deviatore che in caso di assenza di alimentazione metta in funzione il generatore di emergenza in maniera automatica.
  • UPS modulare, con almeno un modulo in hot spare
  • circuito di protezione dalle sovratensioni
  • barra di alimentazione
  • alimentatore degli apparati
Tutto quanto sopra è doppio ed in hot spare, in modo che se uno solo dei componenti ha dei problemi, si usa automaticamente il secondo circuito in maniera totalmente trasparente per l'utente.

Gli altri livelli Tier

Esistono anche altri livelli Tier e sono contenuti nello standard TIA-942 (Telecommunications Industry Association) che pone le basi per la costruzione e la valutazione di un data center.
TIA è un'associazione accreditata ANSI (che a sua volta sta per American National Standard Institute) ed ha come scopo la creazione di standard per l'industria delle telecomunicazioni.

Lo standard TIA-942, nello specifico, tratta non solo dei livelli Tier, ma anche tutto ciò che ruota intorno al mondo dei data center. Si va dal design del CED ai cablaggi, le condizioni ambientali e di sicurezza. Questo standard è nato nel 2005 e viene man mano rifinito con revisioni successive. Il piccolo problema è che bisogna acquistare il PDF per averne la versione completa, al costo di 521 dollari. Ma se volete, il link è questo.

Ora vediamo nel dettaglio i livelli Tier che, in buona sostanza, si basano sulla ridondanza delle infrastrutture, delle alimentazioni e dei tempi di continuità di servizio.
Più è elevato il Tier, più ci sono "cose" ridondate e meno sono i possibili fermi dei sistemi.


TIER I (basic)
  • Disponibilità: 99.671%;
  • Suscettibilità a interruzioni a causa di attività pianificate e non pianificate;
  • Mancanza di ridondanze e con singolo sistema di alimentazione e di raffreddamento;
  • Presenza o meno di UPS, generatori e pavimento flottante;
  • Fermo del data center: 28,8 ore/anno;
  • Totale spegnimento durante le manutenzioni preventive;
  • Richiede circa 3 mesi per la messa in opera.


TIER II (redundant component)
  • Disponibilità: 99,741%;
  • Meno suscettibilità a interruzioni a causa di attività pianificate e non pianificate;
  • Componenti ridondati e con singolo sistema di alimentazione e di raffreddamento;
  • Presenza di UPS, generatori e pavimento flottante;
  • Fermo del data center: 22 ore/anno;
  • Totale spegnimento durante le manutenzioni su alimentazione e altre parti dell'infrastruttura;
  • Richiede dai 3 ai 6 mesi per la messa in opera.


TIER III (concurrently maintenable)
  • Disponibilità: 99,982%;
  • Possibilità di effettuare manutenzioni pianificate senza interruzione, ma suscettibilità a interruzioni a causa di attività non pianificate;
  • Componenti ridondati e collegamenti multipli per alimentazione e raffreddamento;
  • Presenza di UPS, generatori e pavimento flottante;
  • Fermo del data center: 1,6 ore/anno;
  • Non necessario lo spegnimento totale durante le manutenzioni, prevista deviazione su altri collegamenti per alimentazione ed infrastruttura;
  • Richiede dai 15 ai 20 mesi per la messa in opera.


TIER IV (fault tolerant)
  • Disponibilità: 99,995%;
  • Possibilità di effettuare manutenzioni pianificate e non senza impatti negativi sulla gestione della propria funzionalità;
  • Componenti ridondati e collegamenti multipli contemporaneamente attivi per alimentazione e raffreddamento;
  • Disponibilità di UPS, generatori e pavimento flottante;
  • Fermo del data center: 0,4 ore/anno;
  • Non necessario lo spegnimento totale durante le manutenzioni, prevista deviazione su altri collegamenti per alimentazione ed infrastruttura;
  • Richiede dai 15 ai 20 mesi per la messa in opera.

Le strutture Tier in Italia

In Italia esistono 14 strutture che hanno la certificazione Tier, sia di livello 3 che di livello 4, stando alla mappa dell' Uptime Institute, qui di seguito divise per nome della ditta e livello Tier:

Engineering Tier IV
Telecom Italia S.p.A. Tier IV
Wiit Spa Tier IV
Elmec Tier IV
UnipolSai Assicurazioni S.p.a. Tier IV
Fastweb Tier IV

Asco Tlc Spa Tier III
Telecom Italia S.p.A. Tier III
Prada s.p.a. Tier IV
Poste Italiane Tier IV
Intesa Sanpaolo Group Services Tier III
United Nations Global Support Center (UNGSC) Tier III

Accidenti, pensavo molti meno, tipo meno della metà.
Dimenticavo, un ottimo whitepaper di approfondimento è TIA-942 Data Center Standards Overview di ADC Telecomunications Inc.

Bene, altra curiosità che mi sono levato, andiamo avanti :-)


Fonti :


Agenzia per l'Italia Digitale - Standard di riferimento e classificazione CED
Zerounoweb - Guida al data center: cos’è, come funziona, classificazione e vantaggi
Wikipedia - Telecommunications Industry Association
OVH - Comprendere Tier 3 e Tier 4
Uptime Institure - Uptime Institute Tier Certifications

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