Come dicevo nel post relativo alle bombole, per sapere cosa c'è dentro bisogna affidarsi o alla lettura della punzonatura o ai colori. Approfondiamo il discorso colori, già che ci siamo!
Questo post fa parte di una serie, se vuoi leggere come è nato il discorso, qui c'è il primo articolo.
Questo permette inoltre di capire anche da distante a che tipo di pericolo ci si va ad esporre.
Esiste una tabella colori standarizzata con la norma UNI EN 1089-3 che ripropongo qui sotto:
Bisogna tenere presente che il colore dell'ogiva non rappresenta il gas, ma solo il rischio. Sono pochi i gas che vengono identificati dall'ogiva, ma ne parliamo tra poco.
In linea di massima diciamo che le divisioni sono le seguenti:
Tossico e/o corrosivo: giallo (RAL 1018)
Infiammabile: rosso (RAL 3000)
Ossidante: blu chiaro (RAL 5012)
Inerte o asfissiante: verde brillante (RAL 6018)
Esistono poi, come dicevo, i colori specifici per i gas di uso più comune che sono riportati qui:
Però, per sicurezza, bisogna sempre controllare o sull'etichetta della bombola o sulla punzonatura quale sia il gas effettivamente contenuto. Spesso vengono fatte delle miscele (chiamate mix se sono di due soli gas, trimix se i gas coinvolti sono tre) su richiesta del cliente, quindi si usa raramente colorare l'ogiva in tre colori. In questi casi si usa solo il colore del rischio preponderante mentre l'etichetta riporta tutto.
Se volete approfondire il discorso relativo all'etichettatura e punzonatura delle bombole, ne parlavo poco tempo fa.
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