martedì 4 dicembre 2018

Amazon è diventato un operatore postale. Quindi?


Immagine di Mark Makela/Getty Images

Qualche giorno fa stavo leggendo un articolo su Motherboard e mi sono messo un pochino a pensare...

Amazon è diventato operatore postale, questo vuol dire che può spedire posta entro i 2 kg e pacchi tra i 20 e 30kg. Dopo la notizia diramata da Wired anche IlSole24Ore ci ha scritto sopra, ma trovo molto bello l'articolo dal quale ho preso spunto, gran bel lavoro Federico Nejrotti!

Ma torniamo alla notizia. Amazon, quindi, entra in un campo che conta già 4000 e passa aziende che fanno la stessa cosa, tra cui Poste Italiane.

A dire il vero, le aziende si chiamano Amazon Italia Logistica e Amazon Italia Transport e sono entrambe controllate da Amazon stessa. Non che abbia avuto altra scelta, dopo la multa ricevuta per aver fatto consegne senza averne l'autorizzazione è stata anche abbligata ad iscriversi al registro degli operatori postali.

Sia chiaro, non che 300.000 euro di multa abbiano scalfito in qualche modo Amazon, quello che mi ha stupito è stato l'obbligo di iscriversi come operatore postale.

Stiamo parlando di libero mercato, baby?
Si, verissimo, ma stiamo anche parlando di situazione di monopolio?
Secondo me, no.

Esistono 4000 e fischia operatori postali, non vedo pericolo di monopolio.
Per ora.

Oramai è più che chiaro che Amazon non è interessata al guadagno per quello che riguarda la parte e-commerce. Chiariamoci, non è sicuramente una onlus, non lo fa sicuramente perchè vuole il benessere dei suoi clienti.
Ma c'è una cosa sfugge, ovvero il guadagno vero di Amazon.
Il core business sono i cosidetti AWS, Amazon Web Services.


La cosa al grande pubblico è opaca, ma un sacco di servizi, siti ed aziende si appoggiano a questa tipologia di servizi.
Una bellissima carrellata di quello che sono i servizi è stata pubblicata da Hostingtalk
http://www.hostingtalk.it/amazon-aws-tutti-i-servizi-spiegati-passo-dopo-passo-i-parte_-c00000636/
vale la pena darci una lettura.

I clienti sono eterogenei, si va da Kellogs a Expedia, da Pixart ad Adobe.
Il grosso vantaggio è di non avere spese di hardware e di non doversi preoccupare dei backup. Se domani il tuo business decolla, non devi comprare nulla se non espandere il tuo pool di servizi. La logica è così semplice che sono sempre più le aziende che passano a questi servizi, che sono il vero business di Amazon.

Ma allora perchè Amazon vende anche online se non ci fa un grosso margine?
Per il semplice motivo che Amazon non vuole diventare il leader dell'ecommerce, ma vuole diventare insostituibile.
In toto.
Forse nelle cittadine medio-piccole non si nota, ma nelle città grandi le consegne prime avvengono in giornata, oppure in 2 ore.
Due ore tra il tuo click per finalizzare l'acquisto e l'avere la merce tra le mani.

Due ore.

Forse molti ancora non usano Amazon per comprare detersivi e generi alimentari (secchi o scatolati) ma Amazon vende anche questi.
Il servizio riservato agli abbonati Prime si chiama Amazon Pantry e si basa sul concetto semplice di "scatola". Paghi 3,99 euro a scatola, man mano che metti gli articoli nella scatola ti viene mostrata la percentuale di riempimento della stessa.
Quando arrivi al 100% sai che pagherai 3,99 euro, se superi il 100% sai che pagherai 3,99 per la scatola successiva.
Chiaro e cristallino.


Ma cosa viene venduto con questo servizio?
Stando al sito dedicato, di tutto.

Spazzolini da denti, tonno in scatola, biscotti, acqua minerale, detersivo per lavastoviglie, pannolini, biscotti per cani, ma la lista è lunga...
Pare l'elenco delle merci che si trovano in un supermercato, vero?

Per una curiosa coincidenza, l'anno scorso Amazon ha acquistato una catena alimentare, Whole Foods. Non perchè avessero la libidine di avere quasi 500 location fisiche, o meglio, non solo.

Da un lato hanno preso una catena specializzata sui prodotti freschi (campo che ad Amazon mancava), dall'altro avere 500 location fisiche rappresenta l'avere 500 punti di ritiro pacchi con i suoi bei parcheggi.
Quante sono le sedi di Poste Italiane ad avere un parcheggio comodo?

Se a questo ci mettiamo anche il fatto che la clientela di Whole Foods è altospendente e molto interessata al benessere, l'investimento è molto interessante.
Aggiungiamo il fatto che la frequenza con cui si fa la spesa è maggiore rispetto alla frequenza con cui si fa shopping on line ed abbiamo fatto centro.

Per gli altri player del settore è stato un grosso campanello di allarme, infatti nel corso dell'anno appena passato tutti hanno investito nell'online. Poi, per carità, in un anno il fatturato di Whole Foods è aumentato, ma gli altri player non sono stati a dormire.

Questo ha avuto un effetto positivo, a mio avviso, anche sul fatturato dei servizi di Amazon. Ragioniamoci un momento, se vuoi buttarti on line ti rivolgi ad un partner che può aiutarti. Nella maggioranza dei casi, il tuo partner ti propone un servizio flessibile, con prezzi certi, che un domani possa essere rimodulato in funzione del carico di lavoro. Tutte caratteristiche che AWS offre...

Ma torniamo alla nostra piccola realtà italica dove lo shopping on line è, secondo Eurostat, una robina piccola piccola rispetto al resto dell'Europa.
Siamo alla posizione 23, su 28 stati.

Secondo il 17% del campione intervistato, i tempi di consegna sono più lenti di quanto dichiarato al momento dell'acquisto.
Mettiamoci dentro il fatto che l'ecommerce in Italia, secondo le stime di Insidermarketing, ha avuto una crescita del circa 15% nel 2018.
Mettiamoci anche dentro che le categorie con crescita maggiore saranno :
- informatica elettronica (+18%)
- abbigliamento (+21%)
- editoria (+25%)
- arredamento e home living (+44%)
Mi pare che siano tutte cose che Amazon vende, giusto?

Se mettiamo dentro al calderone dei dati il fatto che in Italia il motivo principe per l'acquisto on line non è la comodità o l'ampia gamma di scelta ma è semplicemente il risparmio, stiamo delineando uno scenario ottimale per Amazon.
Non basta?

Mettiamoci l'analisi svolta da Casaleggio Associati che dice che entro 10 anni ci sarà sempre più shopping on line assistito da dispositivi vocali ed abbiamo lo scenario completo.

Chi non ha visto durante il recente Black Friday/Cyber Monday l'assistente vocale Alexa (incorporato nelle tante versioni di Amazon Echo)?

Dai, con circa 50 euro ti portavi a casa il modello base!



Se ci arrivo io, che ho la terza media, a capire che Amazon sta dando al cliente italiano esattamente quello che vuole, è palese che lo capisce chiunque.

Il nostro mercato per l'online è in crescita, specie nei settori dove è un colosso, in Italia si compra on line per risparmiare ed Amazon per tenere i prezzi bassi decide di fare le consegne con la sua struttura.

Ineccepibile come piano, ma ci vedo una piccola falla.
Sentiamo sempre parlare di Antitrust, di pericolo di monopolio e poi viene concesso ad Amazon di diventare operatore postale?
Corretto, dal punto di vista formale e personale.
Poco lungimirante, però.

Secondo me tra 5 anni dei 4000 e passa operatori postali attuali ne saranno rimasti la metà. Se va bene. Per gli altri, o si metteranno a fare le consegne per loro, o saranno tagliati fuori.

Sono curioso di vedere come si muoverà SDA (che è una società di Poste Italiane) in questo frangente visto che movimentava tutti i colli spediti da Amazon. Sono a rischio, ovviamente, un bel pò di posti di lavoro.

Non credo che tutti quelli che perderanno il posto in SDA (perchè ci saranno licenziamenti, se il tuo business ha meno volume di lavoro, il personale viene tagliato) entreranno in Amazon Logistic.
Ma chi ci enterà, a che condizioni lo farà?
Non certo alle sue, ma si dovrà adattare a quanto viene richiesto, lo scrivono anche chiaramente nella sezione delle domande frequenti...


Chi faceva il driver l'anno scorso, quando Amazon si è beccata la multa, parla di essere governato da un'algoritmo.
Beh, cosa ci si aspettava da un'azienda che fa dell'efficienza interna la sua bandiera?

Ovvio che le condizioni di lavoro saranno sul pessimo andante, del resto con i 30 euro all'anno di abbonamento a Prime ci sono tutte le spedizioni comprese e da qualche parte Amazon deve risparmiare.

Se Amazon risparmia all'osso su tutto, è palese che chi ne fa le spese sono i servizi esterni, ovvero la spedizione.
Mettiamoci dentro che praticamente chiunque può consegnare per Amazon, come si legge sul sito dedicato.
Ti basta dare la tua disponibilità per una zona di consegna, avere un mezzo, avere del tempo da dedicarci. Si legge nelle FAQ che il percorso medio giornaliero è sui 120km e che Amazon ti fornisce tutti gli strumenti di navigazione per poter portare a termine le consegne, in pratica avrai la tua app con tanto di GPS che ti programma il giro consegne.

Benarrivato, futuro dello shopping on line.
O forse no?

Le immagini sono state trovate su Google Images, se qualcuno si sente offeso dall'uso della sua immagine, basta che lo scriva.

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